Italiani e giapponesi i più longevi: merito anche dell'alimentazione

Italiani e giapponesi i più longevi: merito anche dell'alimentazione

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Fonte: Articolo pubblicato da Top Salute - Autore: Dott. Roberto Volpe, ricercatore del CNR di Roma
Italiani e giapponesi i più longevi: merito anche dell'alimentazione

selezione_valsoiaI dati dell’Organizzazione Mondialedella Sanità indicano che l’Italia, dopo il Giappone, è, tra le grandi nazioni, quella con una migliore aspettativa di vita alla nascita.
Attualmente in Italia risulta essere di 78,5 anni per gli uomini e di 84 per le donne, vale a dire quasi 2 anni più dei britannici e dei tedeschi e quasi 4 anni più degli statunitensi. Dal secondo dopoguerra l’aumento dell’aspettativa di vita ha registrato un incremento importante
grazie soprattutto alla riduzione della mortalità infantile, ad un miglior stile di vita, ad una miglior salute pubblica, alla scoperta di nuove terapie mediche e chirurgiche. In effetti, se la genetica spiega una piccola parte dell’aspettativa di vita di ognuno di noi, molto dipende dai fattori ambientali e dalla loro interazione con i nostri geni.

Uno stile alimentare corretto

E tra i fattori esterni, l’alimentazione può influire molto sulla longevità. Ne sono un tipico esempio la nostra dieta e quella giapponese, caratterizzate da cereali (noi pane e pasta, loro riso), carni bianche, pesce, legumi (noi più fagioli, ceci, lenticchie… loro più soia), formaggi meno grassi (latticini per noi, tofu per loro), verdura, frutta fresca e, come condimento, l’utilizzo dell’olio d'oliva extravergine per noi e di soia per loro. 
Tale approccio dietetico rappresenta, al pari dell’attività fisica e del non fumare, non solo la migliore strategia preventiva delle malattie cardiovascolari (e dei tumori) in quei soggetti già portatori di fattori di rischio cardiovascolare, ma anche l’intervento migliore per mantenere un buon stato di salute
In effetti, una meta-analisi dell’Università di Firenze, ha evidenziato un 9% in meno di decessi per tutte le cause in chi segue una dieta corretta. Questa diminuzione nasce soprattutto da una riduzione delle malattie cardiovascolari. Infatti, sia i cibi mediterranei ricchi in fibre(cereali e legumi) che le proteine della soia contenute in prodotti a base di soia quali bevanda, yogurt, burger, polpette, tofu, riducono in media del 10% il valore del colesterolo nel sangue.

Non solo una vita lunga ma anche una vita attiva 

Un’alimentazione corretta oltre ad aggiungere anni alla vita, aggiunge anche qualità, in quanto risulta in grado di proteggere dal declino della memoria e delle funzioni di elaborazionecognitiva spesso presenti nell’invecchiamento. Quest’effetto sarebbe legato soprattutto al ruolo degli acidi grassi mono e polinsaturi nel mantenimento dell’integrità strutturale delle membrane neuronali.
Gli alimenti ricchi di acidi grassi mono e polinsaturi sono l’olio extravergine d’oliva e gli oli di semi (ad esempio, di girasole, mais, soia).

L’importanza dell’ambiente

Tuttavia, oltre all’importanza dello stile di vita, sicuramente l’ambiente ha una grande influenza. A tal riguardo, per conservare una buona salute psico-fisica, un ottantenne non solo deve seguire una dieta equilibrata, fare un po’ di moto e non fumare, ma deve anche cercare di evitare gli stress e non deve rinunciare all’energia psicoaffettiva, che nasce dal coltivare affetti, amicizie, interessi, curiosità: il tutto concorre a stimolare il cervello a rimanere vivo e a contrastare il possibile declino mentale.
Anche queste variabili psico-sociali, come il supporto familiare e sociale, sono tipiche della cultura mediterranea e asiatica.

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