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Prugna

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Fonte: Articolo pubblicato da Valsoia
Proprietà nutrizionali:

Succose, dolcissime o acidule, variano per colore - dal giallo al rosso, al viola al verde - ma tra una varietà e l'altra non ci sono differenze nutrizionali notevoli. L'apporto di zuccheri va dal 10 al 16% e, mediamente, le prugne forniscono 42 calorie ogni 100 g. Sono povere di vitamine, ma abbastanza generose di minerali: ferro, calcio, fosforo, sodio, potassio. Specie sotto la buccia (ben lavata, è sempre consigliabile mangiarla) contengono fibre solubili che, con la difenil-esatina presente nel succo, il fruttosio ed il sorbitolo, risultano lassative. La prugna secca contiene un tasso più elevato di glucidi: fino al 60%. Diventa, così, un alimento di grande valore nutritivo, tonico e depurativo, oltre a essere un ottimo lassativo.

Consigli:

Prima di acquistarla fare attenzione alla polpa che deve essere morbida, ma non risultare molle al tatto; controllare anche la buccia che deve essere priva di tagli e ammaccature. Non acquistare prugne troppo dure o dal colore pallido, in quanto una volta raccolte, difficilmente giungono a maturazione.
Le prugne si conservano bene in frigorifero, nel cassetto della frutta senza sacchetto di plastica, ma possibilmente in un recipiente di vetro. Vanno comunque consumate entro 6-7 giorni.

Varietà:

Ce ne sono diversi tipi che si differenziano per forma (ovale o tonda), colore (giallo, rosso), dimensione e consistenza. In alcuni esemplari la polpa risulta essere ben attaccata al nocciolo.
Le variètà più comuni sono: la California Blue, di forma tonda e colore blu violaceo; la Fiorentina, di colore rosso, dal sapore acidulo e di consistenza pastosa; la Goccia D'Oro, con buccia gialla che dà sul dorato e polpa piuttosto gustosa.

Storia:

Il prugno (Prunus), pianta proveniente dal Sud-est europeo e dall'Asia occidentale coltivata fin dai tempi più lontani, era noto ai Latini dal I secolo.

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