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Fico

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Fonte: Articolo pubblicato da Valsoia
Proprietà nutrizionali:

E' sempre più difficile trovare fichi freschi ed è un vero peccato perché, oltre a presentare un gusto squisito, sono un concentrato di nutrienti. Mineralizzanti (contengono ferrofosforo e potassio), energetici (l'11% di zuccheri), vitaminici (A e C), questi golosi frutti sembra che abbiano anche virtùanticancro. Questi frutti hanno anche un effetto lassativo, quindi conviene non eccedere nel consumo; possono inoltre provocare allergie.

Consigli:

Per gustarli freschi bisogna aspettare che sboccino e facciano la goccia, mentre per cucinare è meglio sceglierli verdissimi e sodi. In commercio si trovano sia freschi, sia secchi ma dato che il contenuto d'acqua di essi differisce notevolmente (80% nei primi, 20% circa nei secondi), così come l'apporto calorico, nettamente superiore nei secondi, ai bambini è consigliabile proporre solo fichi freschi, molto più digeribili e facilmente masticabili rispetto a quelli secchi.

Varietà:

Il fico può raggiungere gli otto metri d'altezza e ne esistono due tipi principali. I "fioroni" che maturano tra giugno-luglio e "l'unifera tardiva" che matura a fine agosto. I frutti sono di numerose varietà e si distinguono per forma, grandezza, colore e sapore. Ecco i più conosciuti: il Brogiotto Nerocresce nelle terre degli agrumi; il Dottato, più adatto da far seccare, si trova in Umbria; la Bizzarria di Sori (una varietà salvata dall'estinzione) è reperibile solo in Liguria. Alcune varietà di piante (le bifere) fruttificano due volte l'anno (in maggio e in agosto-settembre), altre (le unifere) fruttificano una volta sola. I fichi raccolti a maggio sono di dimensioni maggiori e sono detti fioroni, quelli raccolti in settembre hanno dimensioni più piccole e sono detti fichi veri.

Storia:

Il fico (Ficus Carica L.) è una pianta di origini antiche, proveniente dall'area del Medio Oriente. I fichi erano un frutto molto noto ai popoli dell'antichità, come greci e romani e sono citati anche nel Vecchio Testamento come simbolo di abbondanza. Ai tempi dell'antica Grecia questi frutti erano considerati "degni di nutrire oratori e filosofi". Sappiamo che Platone era ghiottissimo di fichi secchi. Anche il latino Cicerone cita il "ficus carica", spiegando che la parola Carica, fonda la sua origine dalla "Caria", provincia orientale di Roma e dalla quale furono importati gli innesti per il fico nostrano.

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